Fobia sociale: quando la timidezza è una malattia

Psicologia • 21 marzo 2015 • Commenti:

Nonostante sia uno dei disturbi mentali più comuni, la fobia sociale viene diagnosticata raramente e altrettanto raramente trattata nel modo opportuno. La maggior parte di chi ne è affetto interpreta i suoi sintomi come semplici lati del proprio carattere e per questo non cerca aiuto specialistico. Il dramma è che spesso i malati non si rendono conto di esserlo.

Molti cercano di combatterne gli effetti con manuali di auto-aiuto, con corsi sullo sviluppo dell'assertività o addirittura con l'ipnosi. Questi sistemi però finiscono con l'aumentare il loro senso di disperazione, tanto che, dopo vani tentativi, si ritirano completamente dalla vita sociale chiudendosi in loro stessi. La fobia sociale invece è una malattia che può essere efficacemente curata. Il punto di partenza è sempre un'accurata diagnosi condotta da una specialista qualificato in malattie mentali.

Forse è solo timidezza?

La fobia sociale è spesso confusa con la timidezza, ma questa malattia affronta problemi più gravi e profondi. È un grave disturbo dell'ansia che, se non trattato adeguatamente, colpisce in modo significativo la vita di chi ne è affetto impedendo le normali attività quotidiane e risultando nei casi estremi in una vera e propria disabilità.

Qual è la differenza tra fobia sociale e "normale" timidezza?

Prima di tutto nella fobia sociale si nota la presenza di un'ansia eccessiva, immotivata e paralizzante. Mentre la timidezza è associata con la sensazione di imbarazzo che si può provare in determinate situazioni e l'eventuale evitamento del contatto con gli altri, nel caso della fobia sociale domina uno stato di ansia generalizzata ed estrema che può arrivare al panico.

La persona sociofobica sperimenta una paura costante quando viene esposta al giudizio altrui. Spesso, alla sensazione, si accompagnano tratti sintomatici come aumentata frequenza cardiaca, sudorazione, tremore alle mani, mancanza di respiro, nodo alla gola, difficoltà nel parlare, sensazione di urgenza urinaria e diarrea.

La paura immotivata e la tensione al limite fanno sentire il paziente come separato dalle altre persone da barriere invisibili. Alcuni pazienti descrivono questo stato come "sentirsi al di là di uno specchio" dal quale vengono osservati, giudicati e criticati dagli altri.

Immaginandosi tutti questi "sguardi rivolti" su di loro, le persone affette da fobia si concentrano ossessivamente sul modo in cui vengono percepiti dal di fuori. Da una parte si sentono non attraenti socialmente, noiosi, non interessanti e non importanti. Dall'altra, temono di essere sempre inadeguati, che ogni loro errore sarà immediatamente notato e che ogni scivolone porterà di sicuro umiliazione, imbarazzo e rifiuto.

L'ansia sociale impedisce gravemente attività come incontri e conversazioni in gruppi estesi di persone, il parlare in pubblico, il contatto con figure di autorità, ma anche le normali attività di tutti i giorni come fare telefonate, prendere un appuntamento, o gestire un problema con la banca possono diventare un reale dramma. Per molti pazienti tutte le attività che comportano il contatto con gli altri sono una fonte di sofferenza.

Quanti tipi di fobia sociale esistono?

Esistono due tipi di fobia sociale: la fobia sociale specifica, dove l'ansia è limitata a poche situazioni sociali particolari ( ad es. paura di parlare o mangiare in pubblico); la fobia sociale generalizzata, molto più grave  e difficile da trattare, dove l'ansia è associata alla maggior parte delle situazioni sociali. Caratteristico del disordine d'ansia sociale è un significativo deterioramento delle funzioni generali, che porta spesso a evitare tutte le situazioni professionali e private che fanno parte di una vita normale.

Le conseguenze sono evitamento delle relazioni e di qualsiasi azione. Un'altra conseguenza è l'estremo perfezionismo. I pazienti compiono qualsiasi attività cercando di renderla perfetta, al riparo da ogni possibile critica che possa comportare disapprovazione. Nel tentativo di raggiungere standard di perfezione irrealistici, sono incapaci di portare a termine i loro compiti, o se portato a termine, il compito è stato così gravoso da aver interferito con la qualità dello stesso.

La fobia sociale comporta l'impossibilità di una vita normale all'interno della società. La qualità della vita peggiora sensibilmente fino a rendere impossibile una normale quotidianità lavorativa e privata. Studi hanno dimostrato che in seguito all'inasprimento dei sintomi dati dall'ansia, le persone che soffrono di fobia sociale vivono al di sotto del loro potenziale.

A dispetto delle capacità intellettive, faticano a terminare gli studi; trovano lavori sottoqualificati e pagati meno; faticano a trovare partner e si sposano di meno, restando spesso soli e incompresi. In caso di sintomi molto gravi, si assiste ad un completo ritiro dalla vita sociale, incluso la vita lavorativa, dove si rifiutano di uscire di casa isolandosi completamente fino alla disabilità.

Di conseguenza insorgono stati depressivi o di dipendenza di vario genere, specialmente all'alcol. Negli ultimi anni poi si osserva l'aumentare delle dipendenze da internet e videogiochi, utilizzati come sostituti di normali relazioni sociali.

Approccio onnicomprensivo = terapia efficace

Il trattamento della fobia sociale utilizza l'uso dei farmaci (soprattutto i nuovi antidepressivi SSRI) combinati con l'adeguata psicoterapia. Un approccio onnicomprensivo è indicato soprattutto quando i sintomi sono gravi e associati a molti aspetti della vita quotidiana.

Poiché i sintomi sono difficili e c'è il rischio di frequenti ricadute, il trattamento dovrebbe essere a lungo termine (anche per alcuni anni). È importante ribadire che un trattamento adeguato dei disturbi d'ansia, tra cui la fobia sociale, deve essere sempre seguito dallo specialista in malattie mentali: psichiatra o psicoterapeuta qualificato.

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