Quali sono le cause della schizofrenia e come curarla efficacemente?

Psichiatria • 21 gennaio 2017 • Commenti:

Che cos'è la schizofrenia?

La schizofrenia è un disturbo mentale che può avere forma molto variabile e presentarsi in maniera differente in ogni paziente. In particolare, il paziente affetto da schizofrenia:

  • Presenta con difficoltà normali risposte emotive;
  • Ha difficoltà a pensare con chiarezza;
  • Non distingue tra ciò che è reale e ciò che non lo è;
  • Non agisce normalmente nelle situazioni sociali.

 

Nella maggior parte dei casi è possibile notare la fase del peggioramento e della remissione, cioè della scomparsa dei sintomi, parziale oppure totale. La schizofrenia è legata senza dubbio alla sofferenza della persona affetta e della sua famiglia e può costituire motivo di paura a causa della cosìdetta 'uscita' dal ruolo sociale avuto sinora, o persino essere simbolo di un attentato alla propria vita. Fare una diagnosi non è semplice, non è raro confondere un attacco di schizofrenia per psicosi.

Cause della schizofrenia

Le cause non sono chiare fino ad oggi. Esistono diverse teorie sulla eziologia e possono essere definiti alcuni fattori scatenenanti:

  • la costituzione scorretta del apparato nervoso centrale e la trasduzione cerebrale;
  • patologie genetche, fattori sociali ed altri.

Tutti questi sintomi potrebbero predisporre per la schizofrenia:

I sintomi della schizofrenia si possono dividere in:

  • Sintomi creativi, o allucinazioni (percezioni anormali)
  • Deliri (difficoltà ad intendere, alterazioni del pensiero, sospettosità);
  • Sintomi negativi (diminuzione di attività, isolamento sociale, apatia, difficoltà a percepire le Emozioni, disorganizzazione, agitazione, incoerenza di pensiero);
  • Disturbi affettivi dell'umore, spesso sintomi della depressione.

Una prima fase della schizofrenia può avere diverse forme, cominciando da un cambiamento del proprio atteggiamento, del temperamento, del passatempo, dello stile di vita, passando attraverso paura, eccitamento, a volte rabbia, e sviluppando sintomi che somigliano a quelli della depressione.

I sintomi più gravi riguardano soprattutto le persone che non vogliono curarsi, che non accettano l'aiuto del medico o persino della famiglia: si tratta di aggressività e pensieri suicidi. E' possibile che nei casi più gravi sia indispensabile rimanere in ospedale per permettere una diagnosi, lo svolgimento delle analisi e l'inizio di una cura specifica. E' importante parlare con la persona ammalata, non sottovalutando le sue parole.

La cura della schizofrenia

E' una cura complessa, divisa in diverse tappe. Il suo scopo è quello di eliminare o ridurre al minimo i sintomi e prevenire le ricadute. Il successo del trattamento dipende da una buona collaborazione tra il paziente, la sua famiglia e il medico, dall'attenersi alle indicazioni terapeutiche, da una giusta farmacoterapia, da un'intelligente cura della famiglia, dalla "sistemazione" di faccende sociali\lavorative, scolastiche, ecc. La complessità della cura della schizofrenia è dovuta al contemporaneo utilizzo della farmacoterapia, della psicoterapia, di tecniche di educazione del paziente e della sua famiglia e di socioterapia. Il compito della famiglia è quello di sostenere, rispettare, amare e prendersi cura del malato in maniera intelligente, assicurando un'approccio collaborativo e cooperante. Per garantire la giusta assistenza, bisogna informarsi il più possibile sulla malattia, sul suo decorso e sulla sua cura e formarsi al riguardo partecipando a gruppi di sostegno per la famiglia e terapie familiari, quando consigliate.

La cura dei primi episodi di schizofrenia dovrebbe durare almeno 2 anni e una buona percentuali di malati tornano in piena salute dopo il primo episodio della malattia. Nonostante ciò, si consiglia di non  sospendere mai troppo in fretta la somministrazione dei farmaci, soprattutto se non ci si è previamente consultati con il medico.

I Farmaci

I farmaci utilizzati per curare la schizofrenia si chiamano antipsicotici o neurolettici e non provocano dipendenza. Prima di essere resi disponibili per i pazienti, vengono sottoposti a rigide procedure ed analisi. Sono sicuri, ma possono sempre provocare effetti indesiderati, soprattutto su soggetti sensibili e con tendenza alle reazioni allergiche. La giusta farmacologia consiste nella scelta adeguata dei farmaci, che renderà minimi gli efetti indesiderati, senza abbassare l'efficacia della cura. Non esiste un farmaco che eviti al 100% di ricadere nella malattia, ma l'interruzione della cura è senz'altro una delle cause più frequenti di ricadute.

Tra i farmaci neurolettici distinguiamo tra farmaci di prima e di seconda generazione: I primi sono medicinali più datati, ad azione unica, che presentano una maggiore probabilità di riscontrare effetti indesiderati. I farmaci di seconda generazione vengono invece chiamati atipici e agiscono su più aspetti, hanno un'azione antidepressante e riducono i sintomi negativi della schizofrenia, causando meno effetti indesiderati. In casi specifici, la cura può essere integrata con farmaci antidepressivi.

La remissione

E' effetto di una cura scelta accuratamente e in piena collaborazione con il malato, lo scopo della terapia deve sempre essere quello di riportare il paziente alla piena efficenza. Nella prima fase dopo un episodio della malattia si possono mantenere diversi sintomi, che regrediranno lentamente. Tra questi abbiamo il disturbo dell'attenzione, della memoria, il rallentamento delle azioni congnitive, la mancanza di fiducia, sbalzi di umore. Durante la cura, grazie a una giusta e continua collaborazione col medico e con l'aiuto della famiglia, il malato può tornare (anche se lentamente) alla vita di tutti i giorni. Chi soffre di schizofrenia può anche avere una propria famiglia e crescere dei figli, senza particolari controindicazioni, quando la patologia è correttamente seguita e tenuta sotto controllo grazie all'aiuto di specialisti e familiari.

Il rischio di ricadute può essere diminuito grazie a:

  • una regolare cura e l'attenersi alle indicazioni mediche;
  • informazioni approfondite sulla propria malattia;
  • la consapevolezza dei propri sintomi iniziali, quelli che hanno preceduto il primo episodio della malattia (e che si sono ripetuti in episodi successivi);
  • l'astinenza da alcool e droghe, che potrebbero interagire coi farmaci. 

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