Acne, tormento dei giovani e non solo: un’esperta ci aiuta ad affrontarla

Esperto Elisabetta FulgioneDermatologia • 9 settembre 2016 • Commenti:

Acne, una "malattia sociale"?

Nonostante sia spesso un disturbo banale, l'acne può essere considerata oggi come una vera e propria “malattia sociale” per una serie di fattori:

  • L’alta diffusione della patologia (soprattutto tra i giovani);

  • La tendenza alle recidive;

  • Il difficile e travagliato rapporto di chi  ci convive e tenta di sconfiggerla.

Questa dermopatia, viste le notevoli ripercussioni psicologiche che portà con sé, è uno degli inestetismi più fastidiosi per gli adolescenti e non solo.

Abbiamo pensato di affrontare l'argomento acne in un interessante “botta e risposta" con la dottoressa Elisabetta Fulgione, specializzata in dermatologia e medicina estetica.

Dott.ssa Fulgione, cos’è l’acne e cosa causa questa dermopatia?

L'acne è un disordine cronico-infiammatorio del follicolo pilifero e delle ghiandole sebacee che, funzionando più del normale, provocano un aumento del grasso della pelle, definito “seborrea”.

 A tutt'oggi non conosciamo una vera e propria causa dell'acne: sembra esista una predisposizione sin dalla nascita, per cui le ghiandole sebacee di alcuni soggetti sono più sensibili allo stimolo degli ormoni androgeni.

Considerare l'acne una malattia ormonale è tuttavia un errore:  chi è affetto da acne, a qualsiasi età, ha infatti un tasso di ormoni nel sangue assolutamente normale.

Per questo motivo è sbagliato curare l’acne con gli ormoni, tranne ovviamente in casi particolari e sotto precisa indicazione dello specialista.

Inoltre, lo stress e il nervosismo possono indurre un aumento  della seborrea peggiorando, in alcuni casi, l’acne.

Come e quando si manifesta l’acne? 

Il termine “ acne”  ha origine dal greco akmé, “punta” (o anche “picco”, “vetta”), oppure “fioritura della vita”, termine che indica il periodo di massimo sviluppo.

Nell’ 80% dei casi, infatti,  l’acne insorge fra i 14 e i 19 anni, ma può anche manifestarsi o perdurare fino ai 30-40 anni (acne tardiva), mentre è molto rara in bambini e anziani.

In alcuni casi, è possibile notare la comparsa di comedoni ( o “punti neri”) sul naso di ragazzine di 8-10 anni d'età, anche prima del menarca (la prima mestruazione). Esistono varie tipologie di acne e ognuna si manifesta in maniera caratteristica e diversificata.

Il soggetto acneico presenta comedoni, pustole (“brufoli”) e papule su volto, spalle e petto, che possono manifestarsi singolarmente  o contemporaneamente .

L'acne può essere causata dall'alimentazione? 

Non è stata provata ancora con certezza alcuna relazione tra alimentazione ed acne. Non possiamo quindi affermare che chi ne soffre non possa mangiare latte, latticini o zuccheri ed è certamente un falso mito quello che attribuisce all’assunzione di grandi quantità di cioccolata o di patatine fritte la causa di peggioramento del quadro clinico.

Esistono tuttavia soggetti sensibili ad alcuni alimenti che possono sviluppare delle manifestazioni cutanee simili a quelle dell’acne propriamente detta, per questo motivo la diagnosi corretta è sempre fondamentale per un appropriato trattamento della patologia.

Il trucco può peggiorare l'acne oppure ostacolarne la cura? 

I trucchi “oil-free", non ostacolano i trattamenti per la cura dell'acne. Le donne che soffrono di acne possono tranquillamente continuare a truccarsi. 

È vero che l’acne migliora con il sole?

Riguardo al sole ed alle lampade abbronzanti bisogna stare molto attenti: dopo un iniziale e illusorio miglioramento della pelle dovuto all’essiccarsi dei brufoli, si può creare un effetto boomerang con un aumento dei comedoni.

Se ci si espone al sole, soprattutto d’estate, bisogna farlo moderatamente, nelle ore meno calde e sempre con una crema con alto fattore protettivo e che abbia la dicitura “non comedogenica”.

Dottoressa, ma è possibile curare l’acne?

Certo, oggi l’acne è curabile! Ovviamente, siccome esistono diverse varianti di acne, la terapia cambierà a seconda del quadro clinico da trattare.

È fondamentale che sia lo specialista dermatologo, dopo un'attenta diagnosi del caso, ad indicare la terapia specifica che permetterà al paziente di guarire da qualunque forma di acne sia affetto.

La terapia per l’acne può essere alternativamente:

  • sistemica (antibiotici, isotretinoina, ecc.);  

  • topica (adapalene, retinoidi, antibiotici, ecc.).

Spesso i pazienti non scoprono l’origine del tipo di acne e per risolvere subito il problema, ricorrono a creme o pillole direttamente in farmacia o su consiglio di amici.

Non c’è nulla di più nocivo del “fai da te”: una cura errata può peggiorare di più l’acne già esistente, oppure farla scomparire temporaneamente. Tuttavia, il difetto cutaneo potrà manifestarsi successivamente  con formule più insistenti e durature. 

Quando l’acne è guarita rimangono cicatrici e macchie?

Le cicatrici da acne rappresentano un problema di grande rilevanza psicologica e sociale per il paziente che, una volta curata la malattia, manifesta spesso il desiderio di eliminarne anche i segni residui. 

Bisogna innanzitutto ricordare ai pazienti di  non “stuzzicare i brufoli” durante le fasi di attività della malattia: ciò consente di ritrovarsi con un minor numero di segni al momento della guarigione.

Le cicatrici, infatti, si possono manifestare come dei veri e propri buchi sulla pelle, dal colore rossastro se l’acne è di recente guarigione, o biancastro se sono di vecchia data.

I trattamenti sono tanti, ma pochi quelli veramente efficaci, tra questi ricordiamo: i peeling , il needling, la radiofrequenza non ablativa e la terapia fotodinamica.

 

Esperto

Elisabetta Fulgione dermatologo, medico estetico Dott.ssa

Prenota una visita Vedi il profilo

Commenti: (0)