Che cosa bere e non bere durante la dieta

Esperto Viviana MeliNutrizione • 14 giugno 2016 • Commenti:

Se senza cibo possiamo sopravvivere anche alcune settimane, senza acqua la nostra sopravvivenza è limitata a pochi giorni. Questo fatto indica chiaramente che, dopo l’ossigeno, l’acqua è il più importante fattore per la vita.

Oltre ad essere il più indispensabile tra i nutrienti, essa è anche la principale componente del corpo umano: da sola costituisce circa il 60% del peso.

Quanta acqua bisogna bere in un giorno?

Il fabbisogno minimo d'acqua in un individuo con attività normale di medio peso pari a 70 kg è pari ad 1-1,2 litri. Tale bisogno aumenta immediatamente con la maggiore attività fisica.

Molteplici sono le funzioni che svolge nel nostro corpo: scioglie le sostanze nutritive e le trasporta a tutte le cellule, dalle quali riceve le sostanze di rifiuto, che sono poi allontanate, sciolte in acqua, con il sudore, le feci, l’ urina; interviene inoltre, nel mantenimento della temperatura corporea attraverso la sudorazione. Ogni giorno in condizioni normali un adulto elimina dai 2 ai 2,5 litri d'acqua.

Occorre rifornire l’organismo non solo di acqua ma anche di sali minerali che ha perduto disciolti in essa. Se le perdite di acqua non sono reintegrate, si va incontro alla disidratazione, che tra i vari sintomi genera uno stato di debolezza e di scarsa resistenza al lavoro fisico.

L’acqua è contenuta anche in alcuni alimenti ( latte di vacca, carne, pane, riso, pasta, frutta, ortaggi, uovo).

Per poter essere destinata al consumo umano, l’acqua deve possedere una serie di requisiti, tali perché venga definita potabile.

Le numerose acque minerali presenti sul mercato non sono tutte uguali. A seconda della quantità dei sali minerali disciolti le acque si possono distinguere in: minimamente mineralizzate; oligominerali; mediamente mineralizzate; minerali; ricche di minerali.

Nella dieta le acque oligominerali sono le più consigliate, hanno un’azione essenzialmente diuretica: aiutano l’organismo ad eliminare, attraverso i reni, le scorie metaboliche accumulatesi. Il consumo regolare di tali acque può avere un ruolo importante nella regolazione di numerose attività metaboliche.

Quando bere?

Bere mentre si sta mangiando non è una buona abitudine. Infatti, l’introduzione di liquidi insieme agli alimenti comporta una minore masticazione e, conseguentemente, la prima fase digestiva viene ridotta. In conclusione è meglio bere lontano dai pasti o anche prima di iniziare a mangiare.

Due bicchieri di acqua al mattino appena svegli, o in qualsiasi momento della giornata, garantiscono un perfetto equilibrio idrico e, se consumati prima dei pasti, svolgono anche un effetto saziante che smorza il senso di fame.

Quali bevande in alternativa?

Se per questioni di gola vogliamo utilizzare altre bevande anziché acqua, dobbiamo prima leggere attentamente l’etichetta.

Le bibite light, sono dolcificate con dolcificanti non calorici, che in genere hanno un retrogusto poco gradevole, ma in effetti, contengono poche calorie, basti pensare che una normale lattina di coca-cola ha 125 kcal, mentre una coca-cola light non arriva neppure ad una caloria, dunque possiamo usarle, ma, senza esagerare.

Occhio, invece alle bibite dolci e gassate (ginger, spume, ecc.), contengono molti zuccheri e non dissetano: passato l’effetto momentaneo spingono a bere ancora! Inoltre attenzione a non berle a stomaco vuoto.

Anche i succhi di frutta non sono innocenti! Contengono zuccheri naturali o aggiunti, sono da reputarsi più degli alimenti liquidi che delle bevande. Per il loro contenuto calorico, salino e vitaminico sono quasi dei pasti liquidi che possono sostituire una colazione o una merenda.

Attenzione anche ai cosiddetti arricchiti, spesso gli ACE- con ananas, carota, limone e arancia- ma un bicchiere conta 96 kcal! Se non vogliamo rinunciare ai succhi, buttiamoci sui centrifugati di verdura: saporiti e con pochissime calorie! Ottimo quello di carota, dolce e delicato, magari con un po’ di limone.

Il può essere considerato una buona bevanda “alternativa”, quasi privo di calorie e con una certa attività psicostimolante, può essere consumato con una certa libertà. Il tè contiene anche catechine che ostacolano l’assimilazione dei grassi. Il problema è quanto zucchero si aggiunge!

Molto salutari sono le tisane, i cui principi attivi, di origine per lo più vegetale, stimolano e favoriscono la digestione.

Le bevande alcoliche vanno bandite?

Un modesto uso di bevande alcoliche a bassa gradazione (vino, birra), ai pasti, se considerato nel calcolo del fabbisogno calorico quotidiano, non va bandito. È invece assolutamente pericoloso saziare la sete o cercare di reidratarsi con queste bevande.

La motivazione di tanta severità è dovuta a vari fattori legati sia all’effetto dell’alcool sul sistema nervoso, sia all’acidità di questo tipo di bevande. Il vino, per esempio, poiché molto acido, non è adatto ad accompagnare cibi amidacei (pasta, riso), ma solo quelli a base di proteine (carni, pesci, uova).

La birra, meno acida e meno alcolica, è meglio tollerata anche con preparazioni amidacee( per esempio birra e pizza).

Bisogna, dunque, bere frequentemente ed “ascoltare” il segnale di sete che il nostro corpo ci invia e non rimandare il dissetarsi se si è impegnati o si ha da fare.

Esperto

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